Monday, February 27, 2006

Noi siamo la storia


Yesterday was an unforgettable night.
AS Roma won 2-0 the derby against SS Lazio, reached the eleventh victory in a row, and made Italian football history.
Our captain, from the edge of the field, saw his team-mates to a new triumph and then celebrated the record together with the whole city.
Thank you guys!

o - o - o - o - o - o - o - o

Ieri sera è stata una serata indimenticabile.
Dopo il 2-0 nel derby contro la Lazio l’AS Roma è entrata nella storia del calcio italiano, raggiungendo l’undicesima vittoria consecutiva.
Il capitano, con le stampelle a bordo campo, ha accompagnato i suoi compagni verso il nuovo trionfo ed ha poi festeggiato insieme a tutta la città.
Grazie ragazzi!

Saturday, February 25, 2006

Merellä

For a Finn walking on the frozen sea is the most natural thing in the world, but for southern people like me, who are used to see the waves breaking against the shore all the year round, realizing that the water can stop is something mysterious and enchanting.

Today I went for a walk on the sea, and I took some pictures.




Per un Finlandese camminare sul mare ghiacciato è la cosa più naturale di questo mondo, ma per la gente del Sud come me, abituata a vedere le onde infrangersi sulle coste per tutto l’anno, vedere che l’acqua può diventare immobile è qualcosa di misterioso ed affascinante.

Oggi sono stato anche io a farmi una passeggiata sul mare, e ho fatto qualche foto.

Monday, February 20, 2006

Capitano

Today is a sad day for all the sport fans in the world.
After the umpteenth attack to his ankles, Francesco Totti’s legs had eventually to give up.
The verdict is cruel: fibula fracture.
Heal soon captain!

o - o - o - o - o - o - o - o

Oggi è un giorno triste per tutti i veri sportivi del mondo.
Dopo l’ennesimo attacco alle sue caviglie le seppur possenti gambe di Francesco Totti hanno alla fine ceduto. Il verdetto è spietato: frattura del perone.
Guarisci presto capitano!

Thursday, February 16, 2006

Jääkiekko


These days the news from the Olympic Games in Torino are filling many pages of the international press. Today’s schedule proposed an interesting hockey match: Italy vs Finland. Finns are traditionally very strong and outclassed very easily the Italian players who, as someone commented at the office, could hardly skate.
But in the evening we got a good satisfaction, when we won the gold medal in the Men's Team Pursuit (Speed skating).


o - o - o - o - o - o - o - o


In questi giorni le notizie dai giochi olimpici di Torino riempiono le pagine della stampa internazionale. Oggi il programma ha offerto un’interessante sfida di hockey: Italia-Finlandia. I Finnici sono tradizionalmente molto forti ed hanno facilmente surclassato (per 6-0) i giocatori italiani che, come commentava qualcuno in ufficio, riescono a malapena a pattinare.
Ma la serata ci ha regalato una bella soddisfazione, con la medaglia d’oro nel pattinaggio maschile a squadra.

Wednesday, February 15, 2006

Ruokaa


It’s time to start talking about the title of this blog.
First of all, what does “Ruokaa” mean?
It’s a Finnish word, and it means “food”. It is important to pay attention to the double “aa” at the end, which inflects the word in the partitive case.
The partitive is something fascinating and mysterious at the same time, as much important and common as unknown to each Finn. Without going too much into details, it is used to express a concept of “undefined quantity”: in this title it means then “some food”.
I got the inspiration from the company canteen, which offers every day precious “delicacies”. I might start right now listing them, but there will be many opportunities in the future. I’m only mentioning one significant example: pizza with ground meat, cheese, peppers and peach.
But, as all the motivational posters which are covering the canteen’s walls say, that’s all genuine stuff!

o - o - o - o - o - o - o - o

E’ ora di iniziare a parlare del titolo del mio blog.
Intanto, cosa vuol dire “Ruokaa”? E’ una parola finlandese, e significa “cibo”. E’ importante fare attenzione alla doppia “aa” finale, che declina la parola al caso partitivo.
Il partitivo è qualcosa di affascinante e misterioso allo stesso tempo, tanto importante e diffuso quanto sconosciuto ad ogni Finlandese di madre lingua.
Senza addentrarmi troppo nei dettagli, viene utilizzato per esprimere concetti di “quantità indefinita”: nel titolo in questione significa dunque “del cibo” o “un po’ di cibo”.
L’ispirazione mi è venuta dalla mensa aziendale, che ogni giorno offre preziose “squisitezze”. Potrei iniziare subito con la lista, ma ci sarà senz’altro occasione in futuro. Cito soltanto una “chicca”: pizza con carne macinata, formaggio, peperoni e pesca.
Però, come dicono tutti i manifesti motivazionali che tappezzano la mensa, è tutta roba genuina!

Tuesday, February 14, 2006

Hissi


I had thought about starting my personal blog for a long time, but it would have most probably remained just an idea, or a good purpose, if my friends-colleagues Dirk and Makoto had not pushed me to start writing about my Finnish adventures.
The good opportunity to begin came today, thanks to an event which is meaningful enough to be worth to be told.
I was back to my place from the office and I met one man at the lift. Middle aged, white hair and beard, red cheeks. I say “Hei” and then “viides” (Hi, fifth floor), for a dialogue almost excessive given the local habits.
But that one was not a man like many others, because after my “viides” he replied, with a sentence too complicated for my knowledge of Finnish language, which forced me to switch to English. And there I found the explanation of that unusual behaviour: his face lightened and he told me he was English. We introduce ourselves: he is Peter, I’m Andrea. He has been living in this building for 20 years, I only for one and a half. It was very nice to meet, we might become good friends.

I open the door and enter my apartment satisfied: today was full of surprises. And an Italian song comes to my mind: “Amore al terzo piano”, by Otto Ohm.

o - o - o - o - o - o - o - o

Era da un bel po’ di tempo che pensavo ad iniziare un mio blog personale, ma sarebbe probabilmente rimasta un’idea, o un buon proposito, se i miei amici-colleghi Dirk e Makoto non avessero insistito perché anche io iniziassi a raccontare le mie avventure finlandesi.
L’occasione buona per iniziare è arrivata oggi, grazie ad un episodio che è successo stasera, e che è significativo abbastanza da valer la pena di essere raccontato.
Questa sera ero di ritorno dall’ufficio come sempre, e all’ascensore ho incontrato un uomo. Di mezza età, capelli e barba bianchi, gote rosse. Dico “Hei” e poi “viides” (salve, quinto piano), in un dialogo quasi eccessivo per le abitudini locali.
Ma quello non era un uomo come tanti altri, perché dopo il viiden ha ribattuto, con una frase troppo complicata per le mie conoscenze della lingua finlandese, tale da costringermi a muovere verso una lingua più amica come l’inglese. E lì la spiegazione di tanto coraggio: il suo volto si illumina e mi dice di essere inglese. Ci presentiamo: lui è Peter del terzo piano, io Andrea. Mi dice che vive in questo palazzo da 20 anni, io solo da 1 e mezzo. E‘ stato un piacere conoscerci, potremmo diventare buoni amici.

Apro il portone e rientro in casa soddisfatto: oggi è stata una giornata piene di sorprese. E mi viene in mente una canzone di Otto Ohm, “Amore la terzo piano”.